Art&Layout: Claudia Omacini
Elena Monzo, Silvia Trappa, Dorothy Bhawl, Fabio Bix, Stefano Bombardieri & many more: da Brescia con amore tutti insieme appassionatamente, artisticamente all’assalto dell’undicesima edizione della “Biennale di Soncino, a Marco”, nel vortice creativo fino al 29 settembre. “Un’espressione del territorio, con la vicinanza di chi rappresenta la collettività”.
“Lasciate ogni speranza voi ch’entrate”: non esistono regole ma solo eccezioni nel girone dantesco evocato dalla “Biennale di Soncino, a Marco”, undicesima edizione della mostra collettiva (dedicata alla memoria del disegnatore Marco Grazioli) che fino al 29 settembre trasformerà il piccolo borgo cremasco in un museo a cielo aperto, ponendosi “come espressione del territorio, con la vicinanza di chi rappresenta la collettività” nel quale foltissima sarà anche la presenza di artiste e artisti bresciani… da Dorothy Bhawl a Fabio Bix, da Stefano Bombardieri a Elena Monzo e Silvia Trappa, giusto per citarne alcuni tra gli oltre quaranta che espongono in totale: dislocata in alcuni degli angoli più simbolici e suggestivi del paese – Rocca Sforzesca, ex Filanda Meroni, MACBUS, per poi diramarsi in attività commerciali e palazzi storici – la rassegna quest’anno, ancor più rispetto alle passate edizioni, ha identificato il proprio filo conduttore in una serie di opere, installazioni e sculture, dal forte impatto visivo, realizzate site-specific e pensate per essere inserite in un ambiente ben preciso, al cospetto pure di opere pittoriche e fotografie, che avranno ampia visibilità proprio nello spazio espositivo dell’ex Filanda. Un “melting pot” variopinto e multiforme, nel quale i sopracitati hanno già impresso il loro segno profondo: gli ormai iconici, mastodontici animali in sospensione di Bombardieri s’avvicendano con le figure alterate e granduignolesche che popolano le visioni di Dorothy Bhawl; “Uso l’arte come grimaldello per scardinare ‘il finito’ – il già definito – in favore di altre possibilità di sguardo e percezione”, sostiene Fabio Bix, mentre partendo dall’utilizzo di materiali diversi, che acquistano un valore significativo all’interno dell’opera, Silvia Trappa affronta temi come l’infanzia (intesa come metafora della vita), il rapporto uomo/natura e la rappresentazione del femminile. Che nell’estetica ammaliante e provocatrice di Elena Monzo viene trasfigurata e deformata, in antitesi al cliché della “donna perfetta”, stravolta da un tratto incisivo, graffiante, che non lesina in decorazioni, feticci e (dis)umane contraddizioni, tra immediatezza pop e rimandi espressionisti. Appuntamento che idealmente rilancia la stagione espositiva ancora intontita dalla canicola di agosto e dalle grandi abbuffate vacanziere, il progetto della Biennale è stato ideato e realizzato dall’artista e scultore Demis Martinelli, organizzato dall’associazione culturale “Biennale di Soncino, a Marco” in collaborazione con il Comune. La mostra è visitabile con i seguenti orari: da martedì a venerdì, dalle 10 alle 12, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (ulteriori informazioni sul sito www.biennaledisoncinoamarco.it).
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