Testo: Mauro Zanchi Art: Matteo Bellissimo fotografie: Pro Loco di Trescore Balneario
Nell’Oratorio Suardi di Trescore, tra il 1524 e il 1525, Lorenzo Lotto raffigura Cristo mentre prolunga le sue dita (e il suo tatto) come se fosse in atto una metamorfosi vegetale. Dalle dita dipartono rami di vite che vanno a formare una serie di girali, entro cui si rendono visibili santi, profeti e sibille. In chiave contemporanea è interessante scorgere una analogia o una connessione con ciò che accomuna miliardi di persone nel nostro tempo. L’analogia è intrigante: Cristo estende le sue dita verso qualcosa che è spirituale, mentre in altra declinazione oggi ognuno estende i suoi sensi con l’ausilio di diversi media. Il figlio di Dio incarna l’immagine dell’uomo mediale.
A distanza di quasi cinque secoli questa eccezionale figura o visione può essere riletta secondo modalità che oggi sono in atto ogni giorno, nello spirito del nostro tempo: Cristo qui sembra incarnare l’individuo multimediale, al quale vengono messe a disposizione tecnologie (soprattutto quelle chiamate Brainframes) che estendono le sue possibilità di connettersi con il mondo visibile e quello invisibile. La metamorfosi, come fosse un rimando alle tecnologie attuali, apporta un grande cambiamento nella coscienza dell’individuo, tanto da penetrarsi in essa e modificarne i contenuti.
È una sorta di realtà virtuale, nel senso che qui Lotto immagina un essere che aggiunge il tatto alla vista e all’udito (i putti sul pergolato sono accompagnati da parole e citazioni). Lotto presagisce qualcosa, che solo a distanza di secoli si materializza attraverso le conquiste scientifiche e tecnologiche.
La realtà spirituale del Cinquecento, il desiderio di connettersi con il mondo divino, è tradotta in figura dal pittore veneziano come una prodigiosa trasformazione, quasi sullo stesso piano della mitologica metamorfosi vegetale di Dafne. La rilettura anacronistica ci suggerisce la possibilità futura di vivere una metamorfosi virtuale, in grado di proiettare la conoscenza personale al di fuori del corpo dell’individuo stesso. Lotto, da sottile visionario e preveggente, presagisce anche un’altra possibilità del futuro: nella storia di S. Brigida compare una sorta di ologramma, ovvero una figura simile a quella di un uomo, che viene ritenuta reale e scambiata per la figura viva di una persona, tanto da essere uccisa da un manipolo di uomini. Intanto la persona reale cammina indisturbata in un’altra strada. Le parole e le intuizioni di McLuhan sembrano profetiche, visto che definiva i media come «un’estensione e un potenziamento delle facoltà umane»: il tempo e lo spazio sono aboliti, la conoscenza dell’uomo diventa collettiva, raggruppando l’intera società umana.
Questo avviene soprattutto con Internet, in quanto il tempo si cristallizza, lo spazio diventa cosmico e la società si trova sempre interconnessa. Inoltre, Lotto immagina già il concetto di villaggio globale e un essere (qui divino) che rende visibile il processo di interconnessione tra gli individui: qui le sue estensioni tattili-visuali si connettono con santi provenienti da ogni parte del mondo o da un’altra dimensione. L’interconnessione avviene grazie a un’estensione tecnologica o miracolosa, che permette di comunicare in tempo reale a grande distanza, dalla terra al cielo, dall’umano al divino? Lotto mette in visione le relazioni sottili tra sincronie, anacronismi, anticipazioni, prolungamenti della visione, ulteriori connessioni spaziotemporali. Il mondo diventa “piccolo” e , di conseguenza, i soggetti e i personaggi dell’affresco assumono comportamenti tipici di un villaggio: c’è una stretta correlazione tra intelligenza collettiva e villaggio globale?
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