Editoriale

testo: ELIA ZUPELLI

Lamentarsi è fuori moda. Il futuro è luce. Ottimismo. E’ il flash di un istante, energia positiva, novità, effervescenza, cortocircuiti, una collisione tra analogico e digitale per riscrivere le regole di tutto ciò che deve ancora accadere. Inquietudine propedeutica alla creazione e alla rigenerazione, all’ispirazione e all’evoluzione. La carta come mezzo, il territorio come spinta propulsiva ad un nuovo fermento e il mondo all’orizzonte, proiezione di metamorfosi e sguardi oltreconfine. Al centro, pulsante, il nostro viaggio verso terre inesplorate. Atto di resistenza e sete di riscoperta, altri occhi, introspezione per conoscere e riconoscersi. Lungo il cammino verso il 2023, punto di congiunzione tra Brescia e Bergamo, unite nella rinascita che le vedrà insieme capitali della cultura, due argonauti – navigatori arditi, avventurosi, sagaci provocatori – spalancheranno le porte della percezione per illuminare la strada di un domani che è già qui. Dalla collaborazione tra Laba (Libera Accademia di Belle Arti) e Gruppo editoriale Athesis, dall’incontro tra la curiosità liquida delle nuove generazioni e la decennale esperienza inseguendo la notizia “on the road” di Bresciaoggi, irrompe un nuovo magazine che ha il senso dell’urgenza e la forza dell’inatteso. Uno spazio organico per un racconto corale multiforme multimediale senza genere, attraverso cui rielaborare idee, ricerche, incontri, visioni e ispirazioni…Con estensioni oscillanti tra costume, società, arte, cultura, territorio e prospettive, cronache postmoderne e dibattiti istituzionali non convenzionali. Contro il logorìo della vita moderna, la stampa che sfugge ha un nuovo alleato ma soprattutto un nuovo hashtag programmatico: #moltobene, quadrimestrale di “compagnia” e altre passioni. La bellezza come musa, la modernità come dovere morale: la nostra politica editoriale è il sogno.

Dunque mettetevi comodi, liberate la mente e godetevi questo primo viaggio!

Prologo

testo: MAURO ZANCHI

Nella Basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo sono presenti due arazzi fiamminghi che hanno come soggetto l’antefatto del mitico viaggio di Giasone e degli Argonauti per recuperare il Vello d’oro nella remota Colchide. Il mito parte dalla storia dei fratelli Elle e Frisso, figli di Atamante re di Orcomeno, che, per sfuggire ai maltrattamenti della matrigna, salgono sul dorso di un montone dal vello d’oro che li conduce in volo attraverso il mare. La narrazione tradotta visivamente negli arazzi fiamminghi è un invito a un viaggio molto avvincente, tra storia antica, tradizioni popolari, arti, mito e tempo presente. Questi arazzi rappresentano un caso molto particolare e curioso. Una narrazione pagana è dentro una chiesa cristiana: il mito greco è custodito in un tempio cattolico. Il Vello d’oro e il viaggio descritto da Apollonio Rodio in Le Argonautiche, un poema epico in greco antico scritto nel III secolo a.C., nella trama della rivista fungono da pretesto per iniziare nuovi percorsi che possano unire sempre più due città, in vista della condivisione di uno stesso progetto.

Brescia e Bergamo saranno una accanto all’altra, proprio come è stato raffigurato nel fregio della Porta Romana Medioevale della Milano del XII secolo, ora nel Museo castello Sforzesco, dove i due soldati bergamaschi e bresciani (il primo ha un sole raggiante sullo scudo e l’altro un leone rampante) combattono insieme per riconquistare le terre lombarde attaccate da Federico Barbarossa. Tornando al viaggio simbolico presente nella basilica di Santa Maria maggiore, Frisso giunge in Colchide, sposa Calciope (figlia del sovrano locale), e immola il montone affidando il vello d’oro a un drago, che veglia giorno e notte sulla spoglia affissa sul tronco di un albero. Giasone e gli Argonauti compiranno un lungo viaggio per giungere nella terra che ospita il Vello prodigioso. L’unica donna che partecipa al viaggio degli argonauti è Atalanta, personaggio abile nella corsa veloce.

Comincia qui il nostro primo viaggio. Un manipolo di Giasoni sgangherati, accompagnati da due argonauti, attraversano le province di Brescia e Bergamo in un viaggio tra storia antica, tradizioni popolari, arti, mito e tempo presente.