Testo e illustrazioni: Beatrice Trainini
Un viaggio nel tempo e nella musica alla ricerca di qualcosa che forse non esiste.
Da Brescia a Matera, ma anche da Napoli a Bergamo. Passando per le pieghe del tempo più nascoste ma anche attraverso i momenti più celebri della letteratura.
Un viaggio intrappolato nel tempo di un concerto. Un viaggio alla ricerca di un qualcosa che forse non esiste, ma anche alla ricerca di sé stessi. Un viaggio che magari non è mai stato. (O che forse, dato il forte vento, è stato dimenticato.)
È questo (o forse no) quello che vogliono raccontarci i maestri Gianluigi Trovesi e Marco Remondini tramite il loro nuovo album, che vedrà un disco pubblicato dall’associazione Onyx Jazz Club di Matera e la collaborazione con Accademia LABA, che andrà a gestire il progetto dal punto di vista visivo e comunicativo.
Un profumo sottile e sfuggevole, quasi impercettibile. Questo è tutto ciò che è bastato agli argonauti per mettersi in viaggio, alla ricerca del celeberrimo Vello d’oro, un manto che a detta del mito sarebbe in grado di guarire ogni ferita o malattia. Ed è proprio tale stimolo che li porterà sempre più lontano, fino a perdersi nel tempo e nella musica. Lungo il percorso troveranno suoni passati, amori impossibili, spettacolari duelli e piccole glaciazioni.
Dal mito alla storia, dalla cronaca all’invenzione, incontrando i protagonisti dell’immaginario mitologico greco e delle vicende narrate da Shakespeare.
Un viaggio che sembra proseguire parallelo a quello della rivista MoltoBene e che, nuovamente, ci dimostra come il vello d’oro possa essere trovato in cose molto distanti l’una dall’altra e che forse, rappresenta solo la voglia di mettersi in gioco, come lo stesso metodo alla base del progetto dei due musicisti. Un lavoro di citazione dei diversi paesaggi sonori, dalla cultura popolare, alla classica, al rock e al jazz.
“TroveRemo” è ancora un insieme di frammenti e ricordi a cui s’intende dar vita, ma che vedrà la luce in una serie di corrispondenze raccontate da più stili e in più ambiti, comparendo come tesi e lavoro di ricerca anche nella prossima rivista scientifica dell’accademia.
Per concludere, lasciamo il testo di presentazione del concerto, scritto da Marco Remondini.
“Troveremo” è un gioco nella musica e nelle parole, dove gli scrittori, le note, i poeti provenienti da epoche diverse dialogano tra loro e si passano continuamente il testimone con l’obiettivo di infondere e alimentare curiosità. Lo spettatore ha la possibilità di viaggiare con i due musicisti, di esplorare le tematiche dell’amore, della migrazione, della comicità, della rivoluzione, della spiritualità, dell’arte attraverso una vera antologia di testi e di musiche, come se fosse davanti ad una vera esposizione di fiori, riprendendo l’etimologia di antologia. E come da un vaso di Pandora gli autori escono mescolando musiche originali, etniche, popolari, dal sapore talvolta jazzistico, con parole che sorprendono e incantano chi è sul palco e soprattutto chi ascolta. In un’epoca dove tutto è freddo, formale, staccato, scontato, questo spettacolo fa pensare, riflettere, giocare, divertire, innamorare, informare, incuriosire. Insieme per trovare, ritrovare!”.
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