EPISODIO 1: L’ACQUA SANTA
SUOR ELLA
Ci sono certi periodi della vita in cui sui tuoi giorni sembrano addensarsi certi nuvoloni neri neri … Comincia con un dolorino insignificante a un ginocchio che si acuisce fino a quando non puoi più camminare cosicché ti devono protesizzare e va avanti con l’anca sinistra, poi la destra, poi metti male un piede e ti micro fratturi una caviglia, poi succede che nel giro di poco tempo ti capita anche di inciamparti banalmente in una gamba del letto e cadi di peso su una spalla che frattura scompostamente l’omero e anche qui, chiodi, ferraglia più o meno certificata perenne per tenerti assieme i pezzi…
Insomma, cominci a pensare che sia definitivamente venuta l’ora di liberarti di quell’inclinazione più propensa ad abbeverarti nei tenebrosi sette vizi capitali che nelle virtù teologali, abbandonando le tentazioni luciferine per purificarti alla fonte santa.
Ecco allora che l’ultimo ricorso salvifico ti pare essere l’acquasanta, la benedicente, prodigiosa, miracolosa acquasanta che, assieme al prevosto che te la impartisce con un potente aspersorio, dovrebbe liberarti da tutti i mali, proponendoti anche di mettere da parte la tua endemica dose di superstizione per non compromettere l’effetto risolutivo dell’H2O benedetta.
Quanta penitenza manca ancora, invocando libera nos a malo?
DON DIEGO
Cara suor Ella,
viviamo tempi difficili, nei quali la potenza delle cose si è sostituita allo spirito. Il diavolo si è sostituito all’acquasanta. Del tempo dell’acqua benedetta e miracolosa viviamo una romantica memoria. Le terre emergono e le acque si ritirano, lasciando intravedere il corpo secco della terra. Le acquasantiere, vuote per decreto ministeriale, non portano più l’acqua benedetta che tanto allevia il dolore.
Sono arse dall’incombente siccità dell’anima. Privata dei suoi divini poteri, oggi l’acquasanta si trasforma scientificamente in H2O e pare rappresentare, ora, un pericoloso veicolo di contagio. Il sacro riferimento simbolico, tramite di benedizioni, in cui l’acquasanta era strumento sacramentale di protezione dal male e di purificazione, viene capovolto. Lo slancio spirituale dell’uomo si è adattato al gel purificatore del farmacista. Abbiamo, da buoni cristiani, pragmaticamente anteposto i dogmi dettati da ragioni scientifiche a esigenze di carattere spirituale che hanno a che fare con la necessità di fede dei veri cristiani: siamo una civiltà in dissoluzione. Con i linguaggi della scienza, abbiamo tradotto pedissequamente i simboli religiosi in formule razionali.
Possiamo solo sperare che i beati produttori della Franciacorta trasformino l’acqua, la poca che rimane, in vino dorato (divino) che sgorga con le bollicine dalle botti di legno e che noi si possa berlo a Cana ad un matrimonio. Laico ovviamente.
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