testo: ELIA ZUPELLI
fotografie: FRANCESCA LAZZARINI, GIULIA MARTINELLI, SUSAN PERANI, LUNA BELOTTI
Il viaggio comincia da qui. Stravolti da un diluvio, avvolti tra i bastioni e le mura di quel luogo che Stendhal descrisse “incantevole e di superba bellezza”, da cui Zavattini, protagonista della grande stagione del neorealismo italiano, intravedeva “grandi ali sulla pianura…tutta luce, tutto bianco e rosa”. Atmosfere magnetiche, grido fulmineo di vita: Bergamo inspira e ispira. Ieri, oggi, domani. Il Palazzo della Ragione e Santa Maria Maggiore riportano indietro nel tempo al periodo comunale, in Piazza Vecchia svetta il Palazzo del Podestà, simbolo del potere veneziano, costruito nel XIV secolo e affrescato dal Bramante nel 1477.
Sono le 5.30 del mattino di fine Agosto. Siamo in Piazza Vecchia a Bergamo Alta, volevamo immortalare un’alba mistica, ma è buio e freddo.
Scivolando lungo le mura della città si incontrano la cinquecentesca Porta Sant’Agostino, sormontata dal Leone di Venezia, e la Porta Sant’Alessandro, nei pressi della quale nel XIV secolo sorge la cittadella voluta dai Visconti; e ancora: costeggiando i baluardi che rafforzavano la cerchia delle mura si arriva a Porta San Giacomo, tutto scorre e il monumentale accesso alla città è completato dalla fontana di Sant’Agostino. Un tipico che si ripete, sempre con ascendente medievale: ecco le fontane di Osmano, di San Michele al Pozzo Bianco, di Porta Dipinta, di via Colleoni, la cosiddetta Fonte Seca o il Fontanone Visconteo, un’antica cisterna diventata il basamento dell’Ateneo alla fine del Settecento.
Al riparo sotto i portici del Palazzo della Ragione, un attore scalzo fa le prove del suo spettacolo mentre una grandine rumorosissima mina il programma di questa prima giornata.
E poi le botteghe, le osterie, le pasticcerie e il profumo di caffè. Il brivido popolare, l’attimo folk. Tutto sospeso, travolgente, fuori dal tempo: ritorno al futuro anno 2021, con proiezione 2023 (anno della connessione Brescia-Bergamo capitali della cultura), in un lunedì di fine estate il sole sgomita per alzarsi ma le nubi beffarde d’estate hanno il sopravvento. La giornata si sgranchisce lentamente, ballerini danzano per strada, il cielo irradia luce quanto basta: #moltobene è già diventato realtà.
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